Un primo giro che promette

Le partite dello scorso weekend hanno permesso a Lugano e Ambrì Piotta di completare il giro di avversari del loro primo turno. Il che permette di fare una prima sommaria valutazione di quanto il cambiamento di rotta sul piano tecnico possa aver giovato o meno alle due squadre ticinesi. Classifica alla mano (Lugano primo pari merito con i campioni del Berna e Ambrì Piotta in “zona playoff”) a un quarto del cammino i risultati danno ragione alla scelta di Greg Ireland da una parte e di Luca Cereda dall’altra.

Con il canadese, il Lugano ha forse trovato l’allenatore capace di dare equilibrio a un gruppo di giocatori che non hanno saputo in passato tramutare il talento in rendimento con la necessaria continuità. Il Lugano è effettivamente una squadra forte e in grado di arrivare molto lontano. L’inciampo in avvio contro l’Ambrì Piotta è stato il classico incidente di percorso che ha permesso di aprire subito gli occhi a chi pensava che bastasse la sufficienza per vincere. Senza quell’inciampo, e qualche settimana dopo quello di Losanna, il Lugano dominerebbe dall’alto tutta la concorrenza. Determinanti sono poi stati l’inserimento difensivo di Sanguinetti e la ritrovata vena realizzativa di Hofmann.

Luca Cereda ha dal canto suo saputo dare all’Ambrì Piotta una propria dimensione. La squadra leventinese, come si poteva presumere, è una delle più deboli della massima Lega. Tuttavia una valida preparazione fisica (al cospetto di quella dilettantesca degli ultimi anni) e un gioco semplice, pur se dispendioso, permettono all’Ambrì di battere le squadre che ha la possibilità di battere. Non a caso (fatta eccezione del citato derby d’avvio, che era stato soprattutto perso dagli avversari) le vittorie sono state ottenute dai biancoblù a spese delle quattro compagini che stanno loro alle spalle: Losanna, Ginevra, Langnau e Kloten. Il Losanna è potenzialmente davanti e la lotta sarà certamente agguerrita fra le ultime cinque squadre della classifica per un posto nei playoff. Tuttavia, l’Ambrì ha dimostrato che può giocarsela. Tanto più che D’Agostini si sta dimostrando uno dei migliori stranieri del campionato e che ci si possono attendere contributi più sostanziosi dai suoi tre colleghi Emmerton, Plastino e Taffe.

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