Prima che sia troppo tardi

La situazione è ormai fuori controllo e si profila sempre più reale la possibilità che l’Ambrì Piotta torni in Lega Nazionale B dopo oltre trent’anni. La sfida per la salvezza contro il Friborgo è ormai persa, tanta è la superiorità manifestata dalla squadra di Larry Huras, pur tra molti momenti di eccessivo rilassamento. Quella di promozione-relegazione che si sta concretizzando con i campioni di B (probabilmente Rapperswil) appare a ruoli invertiti quanto a favori di pronostico determinati dalla categoria.

Gli errori si accumulano agli errori e ora si ventila di correre ai ripari cambiando un allenatore che non andava neanche ingaggiato. La sua posizione debole l’ha confermata lui stesso soffermandosi a rispondere a una domanda sull’eventuale perdita di carisma sui giocatori. Un coach di personalità non avrebbe neanche fatto finta di rispondere.

L’Ambrì non funziona e i difetti vengono da lontano, dallo squilibrio tra partenze e arrivi, alle incertezze nella gestione della conduzione tecnica e anche dall’affidare la preparazione fisica a un allenatore non all’altezza della categoria. Si è pescato nel Biasca per cercare soluzioni improbabili e dopo le inutili partite del finale di stagione regolare, sono venuti immediatamente a galla i limiti di giocatori che hanno disputato un buon campionato cadetto, ma non certo di alta classifica.

Oltretutto, l’Ambrì sembra non avere neanche una confortevole certezza riguardo all’efficacia dei propri portieri, e la cosa è alquanto preoccupante da sola.

Molto probabilmente, il solo modo per cercare di risolvere positivamente questo momento di depressione più totale, sarà quello di fare in modo che siano i giocatori più esperti a prendere in mano la situazione, assumendo finalmente per queste ultime settimane di campionato quel ruolo di leader che è mancato per tutta la stagione.

Senza consigli d’amministrazione negli spogliatoi a farsi spiegare cose che non capiscono.

Prima che sia – definitivamente – troppo tardi.

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