La scommessa vinta

header2La scommessa Ticino Rockets, il sostegno cadetto in comune tra Ambrì Piotta e Lugano, è stata vinta. Il Biasca, dopo le difficoltà iniziali, ha portato a termine un campionato in crescendo, al penultimo posto, che non è poco considerando che si è lasciato alle spalle il farm team dei Lions, il Grasshoppers-Küsnacht, ossia il progetto (pioniere a livello svizzero) al quale si sono ispirati i dirigenti ticinesi per mettere in piedi i Rockets.

Luca Cereda, giovanissimo allenatore (36 anni) che si afferma anno dopo anno, ha lavorato con pazienza e qualità, amalgamando un bel gruppo con i reduci dalla promozione dalla Prima Lega conquistata sul campo l’anno scorso e con i giocatori usciti dai settori giovanili di Ambrì e Lugano e infine quelli messi a disposizione dagli stessi club. Tanto più merito per i risultati ottenuti (nell’ultima giornata si è per esempio portato ai prolungamenti il Langenthal vincitore della stagione regolare) è dato dal fatto che il Biasca non ha schierato giocatori stranieri, unica realtà del genere in campionato.

La formazione in Ticino ha dunque il suo sbocco finale che funziona e questa è una bella notizia, poiché l’opportunità di giocare in LNB al termine del percorso giovanile diventa difficile se si cerca un posto oltre Gottardo. In questa stagione ci sono stati giovani che hanno fatto la spola tra la A e la B praticamente solo per quanto concerne il Lugano (Riva, Fazzini, Ronchetti…), benché i Rockets siano a maggioranza di partecipazione leventinese. Ma questa è una situazione inevitabile che affonda le radici nello sbando in cui è stato lasciato per troppi anni il settore giovanile dell’Ambrì Piotta, che finisce curiosamente per applicarsi nell’assicurare lo sbocco per una realtà che andando avanti così rischia di perdersi nel nulla.

Spesso, il presidente dei Rockets Davide Mottis si è lamentato per lo scarso afflusso di pubblico alla pista di Biasca, che costituisce di fatto il solo neo nella concretizzazione di questo progetto. Forse, pur comprendendo le argomentazioni, bisognerebbe abbassare un po’ i prezzi di entrata alla pista, perché va bene che bisogna sostenere i giovani ma non sono tutti dottori, avvocati o imprenditori. Il Biasca ha inoltre quasi costantemente la c oncorrenza diretta di Ambrì e Lugano nelle sere delle partite e il potenziale di chi va allo stadiosceglie fra queste altre due opzioni. Magari, accontentandosi intascare un po’ meno ci sarebbe qualche presenza in più a sostenere la causa dei Rockets anche in pista. E, come si dice, anche l’economia girerebbe di più.

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