Se sbagliando si imparasse

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Il disastroso finesettimana dell’Ambrì Piotta, da zero gol all’attivo e dodici al passivo, non dovrebbe sorprendere più di tanto. Guardando bene la cosa non è altro che il perfetto corollario di una gestione scallerata del club che va avanti da anni.

Fallito l’accesso ai playoff nel 2007, un anno dopo aver sfiorato l’impresa di eliminare nei quarti di finale il Lugano poi diventato campione, in Leventina si è cominciata a perdere di vista la realtà per inseguire i sogni di gloria. Senza stare ad elencare la lunga sequela di allenatori che si sono succeduti alla transenna, si è continuamente cambiata rotta nel tentativo di tornare a lottare (formalmente) per il titolo, prerdendo di vista peculiarità e possibilità reali. Spendendo oltre le possibilità, anche e soprattutto dopo l’avvento del tifosissimo presidente Lombardi, l’Hcap ha rischiato ogni anni di saltare per aria, raddizzando la baracca spesso usando i fondi per la stagione entrante per coprire i costi di quella uscente. Il tutto operando senza criterio sul mercato e lasciando miseramente andare a male il settore giovanile. Il tutto promettendo puntualmente mari e monti.

L’illusoria partecipazione alla fase finale, qualche anno fa – grazie all’allestimento di una squadra competitiva immediatamente smontata per eccesso di costi – ha aggravato la sindrome spingendo i dirigenti a pensare di aver trovato la via per risalire. Così, avanti a sbagliare in tutta allegria, cercando di tamponare alzando prezzi e offrendo sempre meno. Soprattutto ai giovani del proprio vivaio. Che nel frattempo si è assotigliato di numeri e talento. Così che, mentre la prima squadra rischia fortemente la retrocessione in Lega Nazionale B, lo stesso stanno facendo le due squadre di punta della Ambrì Piotta Giovani Sagl, Juniores e Novizi nelle rispettive categorie élite.

Con lo sguardo sempre rivolto a una nuova pista che rischia di non servire a nessuno, a questa stregua, Ad Ambrì si continua a sbagliare e a non imparare dai propri errori. Va bene essere un po’ tifosi, ma essere anche ciechi è pericoloso. Gordie Dwyer è caduto dalla padella di Zagabria nella brace di Ambrì. Durante il derby di sabato, colto dalle telecamere, dava l’impressione di essere uno che non volesse essere lì. La scelta di portarlo in Leventina sarà verosimilmente l’ennesima soluzione provvisoria e inutile. Al punto che arrivato il suo assistente di fiducia tutto ha preso a crollare. Non ha colpe lui, come non ne aveva Kossmann. Le colpe stanno, un’altra volta, nel raccontare e raccontarsi bugie.

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