Quel simpatico antipatico

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Zdenek Zeman è uno di quei personaggi fuori dal coro, ma che fanno epoca per la loro intelligenza acuta. Fa l’allenatore e l’altro giorno si è lasciato convincere a tornare su una panchina italiana di Serie A, a Pescara. Ci era già stato qualche anno fa, portando la squadra alla promozione dalla B e lanciando gente come Verratti, Immobile e Insigne, così per dire. L’hanno richiamato perché sono ultimi in A e vogliono rilanciare il progetto. Pronti, via e cinque a zero al Genoa. Che sarà pure in crisi, ma 5-0. È già un segnale.

Zeman è passato anche dal Ticino, la scorsa stagione, portando il Lugano alla salvezza e alla finale di Coppa. Ha lasciato il segno sul campo e anche nello scintillante mondo del giornalismo sportivo ticinese. Acuto e ironico, poco disposto alle conversazioni insulse, non ha mai perso occasione per tenere al loro posto chi doveva starci. E, naturalmente, ha sollevato l’indignazione e l’offesa tra quanti si credono superiori allo stesso sgabello sul quale dovrebbero star seduti e invece vogliono salirci in piedi.

Ben attenti a non criticarlo faccia a faccia quando era a Lugano, questi prodi si sono scatenati una volta saputo che se ne sarebbe andato. Lo hanno preso in giro coraggiosamente, gli hanno dato del maleducato presuntuoso. Hanno elevato il suo successore Andrea Manzo a gentiluomo (che ha dato di matto ed è stato squalificato) e allenatore senza pari (ma è già stato licenziato). A prescindere dal fatto che Manzo è una brava persona e un buon allenatore, quelli erano solo tentativi di sminuire il suo predecessore.

Il quale Zeman si ripresenta ora da lontano con un risultato sonante e sorprendente. Che magari sarà isolato, ma dà già fastidio al punto da scrivere da qua che non ci sono meriti, ma solo demeriti degli avversari.

E anche se, come dice lo stesso boemo “Non c’è nulla di male a essere ultimi se lo si è con dignità”, io spero che il Pescara si salvi. Così. Per simpatia dello Zeman “antipatico” a chi lui punzecchia. Per simpatia sua e di tutti quegli altri, i Boskov, i Bagnoli, i Del Curto che dir si voglia.

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