Distrazioni e obiettivi

L’ennesimo passo falso dell’Ambrì Piotta nel suo accidentato cammino stagionale – la sconfitta casalinga con il Langnau in apertura di torneo playout – è per lo più stata sottolineata attraverso la prestazione positiva del ventunenne attaccante Noele Trisconi. C’è di che rimanerne perplessi.

Senza nulla togliere alle buone doti di Trisconi, come sovente accade ci si concentra su un aspetto marginale della questione. Intanto, se alla fine di una partita terminata 2-1 si premia come migliore giocatore della compagine sconfitta un attaccante c’è qualcosa che non quadra. Se poi questo giocatore è rimasto in pista meno di otto minuti la cosa perde ancora più senso.

Si carica insomma di inutile e mal riposta pressione un giocatore alle prime armi nella categoria, perdendo di vista la situazione reale. Ci si distrae dal nocciolo della questione.

Il problema di fondo sta nel fatto che l’Ambrì, visti i correttivi apportati alla formazione nelle ultime settimane, si sia “rinforzato” con giocatori prelevati nella categoria inferiore dal partner-team Biasca. Che, fra parentesi, ha chiuso all’ultimo posto la stagione regolare. A questo punto si è indotti a pensare perché mai, visto che c’erano questi talenti nascosti, non si sia pescato prima nella squadra di Luca Cereda?

Dato per scontato che la campagna trasferimenti dello scorso anno è stata fallimentare sotto tutti i punti di vista, rimane comunque il fatto che Dwyer si è trovato a disposizione oltre una ventina di professionisti con alle spalle quasi un’intera stagione di Lega Nazionale A, ma in realtà non sa fare meglio del suo predecessore Hans Kossmann. Tolta la vittoria nel derby d’esordio del tecnico canadese (indotta da un Lugano inguardabile) e quella nell’ultima inutile giornata di campionato, l’Ambrì di Dwyer è persino peggio del precedente. Il fatto poi che Dwyer metta da parte giocatori di esperienza, con i quali si dovrebbero invece cercare soluzioni di emergenza e a tempo determinato per vedere di risolvere la situazione, non fa altro che creare ulteriore pressione in uno spogliatoio che si può ben immaginare salti per aria ad ogni squillo di campanello.

Riassumendo, è sostanzialmente impossibile che l’Ambrì possa pensare di salvarsi dalla retrocessione affidandosi ai giocatori di LNB. Ma se questa si voleva fosse la soluzione, allora tanto valeva lasciare Dwyer dove stava, far concludere la stagione a Luca Cereda a titolo provvisorio per poi riaffidargli il progetto Rockets a primavera inoltrata.

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