Il fiore all’occhiello

Nell’ultimo decennio, in particolare, parecchi giovani giocatori di hockey sono passati dall’Ambrì Piotta al Lugano. Generalmente, il passaggio è avvenuto in età tra i Mini e i Novizi, laddove si profila la reale possibilità di migliorare per tentare una carriera.

Naturalmente, in casa biancoblù si è puntualmente contrabbandata la cosa come uno sgarbo dei bianconeri, che andavano a prendere i migliori talenti in casa dell’Ambrì senza alcun riguardo. Questa è la giustificazione che facevano filtrare in direzione dei genitori di quei giocatori dell’Ambrì che rimanevano “fedeli”. Se per caso, qualcuno addentro alle questioni hockeistiche faceva notare ai solerti dirigenti e anche a parte degli allenatori leventinesi che se c’era un simile esodo di talenti era semplicemente perché a Lugano si lavorava meglio e con i giocatori si parlava chiaro in termini di possibilità di carriera – con tanto di indirizzamento secondo le qualità -, la risposta era la solita: “Abbiamo anche noi un eccellente staff tecnico”.

Intanto, a Lugano si è investito e ed Ambrì si è tagliato. Si è agito come fanno parecchi datori di lavoro, ossia si sono ridotti i costi e lo si è fatto senza pensare alla qualità, ma solo in funzione di ipotetici risultati. E naturalmente si è tagliato nel settore giovanile.

Finalmente, è arrivata nero su bianco e da una posizione neutrale la risposta a tanti quesiti. La Lega ha premiato il Lugano per il migliore settore giovanile in Svizzera. Sotto la guida del presidente Ronchetti prima e di Werder poi (entrambi Marco) il settore giovanile del Lugano ha raggiunto l’eccellenza, piazzandosi davanti a scuole come quelle di Berna o Zurigo, Bienne, Langnau e Davos, per tacere dell’Accademia di Zugo. E i risultati in fondo si sono visti anche con la titolarizzazione costante nella prima squadra di numerosi giovani cresciuti nel vivaio luganese.

E l’Ambrì? L’Ambrì, il cui presidente si è esageratamente avventurato nel sottolineare come il settore giovanile fosse “il fiore all’occhiello della società”, si ritrova con il peggiore punteggio fra i dodici club di LNA anche quanto a valore della formazione. Proprio perché non ha più investito.

Per fortuna, la stagione appena conclusa è andata davvero stortissima alla prima squadra dell’Hcap, ha visto gli Juniores élite rischiare la retrocessione e i Novizi élite retrocessi, costringendo il club a prendere decisioni drasticamente opposte a quelle assunte finora. Altrimenti si sarebbe fatto finta di niente un’altra volta.

Intanto, merito al Lugano, che ha davvero un bel fiore all’occhiello.

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